Open source significa gratis? Se hai pensato si, ti sbagli

Facciamo chiarezza: open source non significa gratuito.

La traduzione del termine è piuttosto semplice e significa “sorgente aperta”.

Ma cosa significa sorgente o codice sorgente?

Il codice sorgente è il testo di un algoritmo – ovvero di una serie di istruzioni – scritto in un linguaggio di programmazione.

Il codice sorgente, e quindi un programma, sono frutto dell’intelletto di un professionista o di un team di programmatori. Chi si occupa di creare software può dunque decidere liberamente come distribuire il risultato del proprio operato. Senza entrare nel merito di un’analisi sul licensing software analizziamo la differenza tra software “closed” e “open source”.

#1: Freeware (gratuito, non opensource)

Un programmatore, dopo aver sviluppato il suo software, decide di distribuire il programma gratuitamente e permettere a chiunque di utilizzare questo strumento. Il programmatore, allo stesso tempo, decide che però nessuno deve poter modificare il suo lavoro o capire cosa il programma esattamente faccia per raggiungere lo scopo. Distribuisce quindi il suo software gratuitamente ma non concede ad altri programmatori la possibilità di guardare o modificare il listato del codice che ne è alla base. A questa categoria appartengono molti software che dispongono delle versioni “pro” (a pagamento)  o programmi spesso utilizzati a scopo sistemistico.

#2: Software Commerciale (a pagamento, non opensource)

La software-house XYZ sviluppa un software. Per utilizzarlo va acquistata una copia del prodotto e accettata una licenza di utilizzo.
Non è possibile accedere al codice sorgente dell’applicazione: un esempio potrebbe essere il ben noto pacchetto Office di Microsoft.

#3: OpenSource Gratuito

Una community di sviluppatori crea e distribuisce un software gratuitamente. Il codice sorgente è disponibile e liberamente scaricabile. Si può collaborare con la community per migliorare il software o ridistribuirlo.

Attenzione: anche per l’utilizzo di software opensource gratuito è necessario accettare condizioni di licenza. Non è detto – ad esempio – che il software sia ridistribuibile sotto altre denominazioni. Per un approfondimento sul tema vi invito a leggere qui.

#4: OpenSource NON Gratuito

Sebbene spesso l’open source sia associato alla gratuità del software non è raro doverne pagare l’utilizzo. L’esempio più lampante può essere la distribuzione Red Hat Enterprise di Linux per il cui utilizzo è necessario effettuare una sottoscrizione.  Molto spesso, unitamente al software, vengono erogati servizi di supporto e aggiornamento del prodotto che – diversamente dai progetti “community” – sono garantiti per chi sceglie questa tipologia di sotware.

N.b. quest’articolo non è di natura tecnica né tanto meno legale. Lo scopo è quello di spiegare tramite degli esempi la filosofia di base che differenzia i software open source dagli altri.

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